Come si recupera un credito?
Solitamente per il recupero del credito si parte da una diffida invitata a mezzo raccomandata a/r o tramite pec direttamente dal legale. Se la diffida non ha efficacia si può passare al ricorso per decreto ingiuntivo. Perché il decreto venga concesso il credito deve essere certo, liquido ed esigibile. Per i crediti inferiori ad Euro 5.000,00 (di competenza del giudice di pace) basterà fattura e certificazione in comune (con marca da bollo da 16 Euro) o - in alternativa - documentazione firmata dal debitore (ddt o riconoscimento del debito). Il decreto potrà essere ordinario o provvisoriamente esecutivo: Se il decreto è “ordinario” dopo il deposito del ricorso e la successiva emanazione del decreto, sarà necessario estrarre le copie, notificare al debitore e attendere 40 giorni dalla notifica; se non c’è opposizione, dopo tale data si può far apporre la formula esecutiva, poi si notifica atto di precetto e dopo 10 giorni si può procedere con il pignoramento. Se invece si ottiene la provvisoria esecuzione l’azione esecutiva potrà partire dopo 10 giorni dalla notifica del decreto e atto di precetto (che in questo caso vengono mandati insieme); si può agire nei confronti del debitore anche in pendenza di una causa di opposizione, perlomeno fino alla prima udienza, data nella quale il Giudice può sospendere la concessa provvisoria esecuzione, fatti salvi però gli atti compiuti fino a quel momento. I casi in cui può essere concessa sono previsti espressamente dal codice e sono: · riconoscimento di debito · cambiale – assegno · atto pubblico · pericolo di grave pregiudizio nel ritardo (società in crisi – somme notevoli di credito). Le spese per tali azioni vengono anticipate dal creditore ma messe in conto al debitore, che dovrà rifonderle in toto. Se poi il decreto non bastasse si può passare all'azione esecutiva con un atto propedeutico (il precetto) e un pignoramento che potrà essere mobiliare, immobiliare o presso terzi (es datore di lavoro o banca). In caso di opposizione si comincerà una vera e propria causa per valutare sia la correttezza che la debenza degli importi. Anche in questo caso, se c'è vittoria controparte deve pagare tutte le spese anticipate dal cliente.
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